18 novembre 2012

Cosa succederebbe se la BCE...

Cosa succederebbe se la BCE si comportasse come la FED o la Banca d'Inghilterra che acquistano regolarmente titoli di stato sul mercato secondario per tenere bassi i tassi pagati dallo Stato?

Supponiamo che lo Stato italiano, con un debito pubblico di 2000 miliardi e un PIL di circa 1580 miliardi (e un rapporto debito/PIL del 126% circa) raggiunga il pareggio di bilancio e che non aumenti il debito. Supponiamo anche che il debito non diminuisca per effetto di dismissioni di patrimonio o altri interventi straordinari.

Con un tasso medio del 5%, lo Stato pagherà presto interessi sul debito pubblico di 100 miliardi l'anno. Se il tasso si dimezzasse, passando al 2,5%, la spesa per interessi si dimezzerebbe: da 100 a 50 miliardi di euro.

Supponiamo che tale risparmio sia usato per diminuire il debito. il debito diminuirebbe di 50 miliardi, passando da 2000 a 1950 miliardi. Con un tasso del 2,5% il risparmio sarebbe di 48,75 miliardi che potrebbero essere usati per diminuire il debito.

Ora, supponendo che la minore spesa per interessi si traduca in diminuzioni del debito e che il PIL in termini nominali aumenti del 4% annuo (per esempio per effetto di un 3% di aumento per l'inflazione e di un 1% per l'aumento del PIL reale), basterebbero 3-4 per far diminuire il rapporto debito/PIL sotto il 100% e poco più di 10 anni per farlo scendere al 60%.

E tutto questo solo per effetto del taglio dei tassi, senza alcuno sforzo aggiuntivo sotto forma di maggiori imposte o di tagli alle spese.

La BCE poi dopo alcuni anni non dovrebbe più intervenire. Con un debito in calo, i tassi scenderebbero anche se la BCE smettesse di acquistare titoli di stato. Anzi la BCE potrebbe liberarsi gradualmente dei titoli acquistati per innescare il processo virtuoso. Man mano che il debito diminuisce i tassi scenderebbero sotto il 2,5%, proprio come succede in diversi paesi del nord Europa.

E con tassi in calo lo Stato potrebe decidere se usare il risparmio aggiuntivo per stimolare la domanda o per diminuire più rapidamente il debito.

Insomma un intervento della BCE allo scopo di far scendere i tassi pagati dallo Stato italiano potrebbe essere la soluzione "indolore" dei problemi del debito pubblico italiano. Una soluzione senza contrindicazioni, se non forse un modesto aumento dell'inflazione, utile anch'essa peraltro a far salire il PIL nominale e quindi a diminuire il rapporto debito/PIL.




4 commenti:

  1. il problema è che lo statuto della bce è assai diverso da quello della fed...

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  2. Potrebbe comprare titoli solo per 150 miliardi di euro, cioè l'attuale emissione monetaria. Non è pochino rispetto a 2.000 miliardi di debito?

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  3. La BCE si comporta diversamente rispetto alla FED e alla BoE per un semplice motivo: non si fida dei politici ( e del loro Moral Hazard).
    Nella tua giusta assunzione si dice: "Supponiamo che tale risparmio sia usato per diminuire il debito." è questo il punto di difficile attuazione.
    Siamo sicuri che il risparmio andrà utilizzato per questo e non come successo poco dopo il 1999 per finanziare nuova spesa? il problema non è nella BCE, il problema è dei politici.

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    1. la BCE mi pare faccia ciò che prevede il suo statuto, deciso dai politici

      il debito si dovrà ridurre, solo che se non cambia qualcosa si diminuirà con ulteriori sacrifici

      la questione della fiducia l'avevo affrontata qui http://econoliberal.blogspot.it/2012/08/lincredibile-giustificazione-contro-gli.html argomentando perchè la questione era assurda

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